LA PLACENTA: IL PRIMO NIDO E IL CALENDARIO ARBOREO CELTICO

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Il primo nido, le nostre radici , la placenta e il calendario arboreo celtico

E si, la placenta ricorda proprio un albero che mette radici, in effetti è proprio così, dopo la fecondazione, avviene l’impianto in utero dell’embrione attraverso la formazione della placenta, una ramificazione di vasi sanguini che formano un nido intorno al bambino, che lo protegge e lo nutre, fungendo inoltre da strumento di scambio di sostanze nutrienti e scorie.

Il sangue del feto e quello della madre restano sempre separati, la placenta filtra il sangue materno e assorbe le sostanze che nutrono il bambino, nel cordone ombelicale passano due arterie quella della madre attraverso la quale passa l’ossigeno e le sostanze nutritive e quella del feto attraverso la quale passano le scorie e gli scarti, dalla placenta si forma il sacco che avvolge il feto che nuota nel liquido amniotico.

 Altri tempi…

In altre epoche la placenta veniva considerata anche dopo la nascita parte fondamentale  del bambino e da questa considerazione sono nati molti miti e leggende, se veniva toccata o lesa il dolore si ripercuoteva sul bambino, veniva affidata al padre che era tenuto a proteggerla e sotterrarla e a piantarci sopra una pianta e si credeva che la pianta in questione avrebbe protetto il bambino durante la crescita, veniva anche fatta a pezzi e cucinata e offerta alla madre come nutrimento perché si credeva favorisse la montata lattea…, veniva anche utilizzata come rimedio naturale per curare un po’ tutti i mali… in altre parole la placenta veniva considerata un elemento importante anche dopo la nascita del bambino e la separazione della placenta dal neonato non era fulminea come oggi succede negli ospedali, dove viene immediatamente rimossa , insacchettata e gettata via. Attualmente alcune case farmaceutiche utilizzano la placenta  per produrre un multivitaminico liofilizzato.

Tra tutte le antiche credenze e leggende associate alla nascita e alla placenta, una mi ha affascinato particolarmente :”Il calendario arboreo celtico”.

Sono stata per molto tempo un’ appassionata della cultura celtica e il calendario arboreo celtico legato alla nascita mi ha da subito destato un enorme interesse.

Le lettere dell’alfabeto arboreo o ogamico erano costituite da linee che venivano intagliate sul legno o pietra e ogni lettera prendeva il nome da una pianta di cui era l’iniziale.

Ad ogni “mese” è collegata la lettera e l’albero corrispondente.

Molte delle parole dell’alfabeto ogamico erano segrete e tramandate solo oralmente dai druidi che ne custodivano gelosamente il significato.

da questo calendario possiamo scoprire quale pianta è associata alla nostra data di nascita e a quella del nostro bambino … affascinante e poetico…

a cura di Debora Quattrini

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  Calendario Lettera ogamica Albero o arbusto corrispondente
24 dicembre – 20 gennaio B Beth – Betulla (Betula pendula)
21 gennaio – 17 febbraio L Luis – Sorbo selvatico (Sorbus aucuparia)
18 febbraio – 17 marzo N Nion – Frassino (Fraxinus excelsior)
18 marzo – 14 aprile F Fearn – Ontano (Alnus glutinosa)
15 aprile – 12 maggio S Saille – Salice (Salix alba o Salix fragilis)
13 maggio – 9 giugno H Uath – Biancospino (Cratægus monogyna o Cratægus lævigata)
10 giugno – 7 luglio D Duir – Quercia (Quercus robur)
8 luglio – 4 agosto T Tinne – Agrifoglio (Ilex aquifolium)
5 agosto – 1 settembre C Coll – Nocciolo (Corylus avellana)
2 settembre – 29 settembre M Muin – Vite (Vitis vinifera)
30 settembre – 27 ottobre G Gort – Edera (Hedera helix)
28 ottobre – 24 novembre Ng Ngétal – Giunco (Phragmites australis)
25 novembre – 23 dicembre R Ruis – Sambuco (Sambucus nigra)
Giorni Intercalari A Ailm – Abete argentato (Abies alba)
O Onn – Ginestrone (Ulex europæus)
U Úr – Erica (Calluna vulgaris)
E Eadad – Pioppo bianco (Populus tremula)
I Ibor – Tasso (Taxus baccata)

 

Qui di seguito il significato di ogni pianta legata al periodo della nascita…. fonte : “la chioma di Berenice”

 SORBO

 

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Ogham: Luis
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Periodo dell’anno: 21 Gennaio – 17 febbraio

I Celti avevano un grande rispetto per il sorbo degli uccellatori. Pensavano che le sue bacche possedessero poteri magici e che fossero apprezzati dai loro Dei, tanto quanto per gli Dei Greci fosse apprezzata la pregiata Ambrosia. Gli Dei Celtici avevano posto perfino un Drago Verde a guardia delle bacche.
I rami del Sorbo venivano appesi fuori dalle porte per portare buona fortuna in una casa. Venivano anche messi nei cimiteri per vegliare i morti e per assicurarsi che nessuno dei morti potesse diventare un fantasma vendicativo o dispettoso.
Il legno degli alberi di sorbo era usato per costruire di tutto dagli archi da tiro alle recinzioni. Era anche un rimedio efficace usato per il trattamento del mal di gola e dello scorbuto.
I Druidi credevano che il sorbo degli uccellatori contenesse uno spirito che conosceva il segreto dell’immortalità e della libertà personale.

Gli individui Sorbo sono visionari idealisti con forti preoccupazioni di ordine umanitario e spirituale. Amano i cambiamenti e non amano invece le restrizioni e la conformità. Essi tendono ad essere pensatori “fuori dagli schemi” e riescono bene come artisti. Sono leader naturali e danno del loro meglio quando prendono l’iniziativa, in quanto non sono bravi a seguire gli altri.
Simpatici, originali e sempre molto allegri, possiedono una notevole forza psichica che

consente loro di fronteggiare le situazioni più intricate, per sé e per gli altri, scovando sempre la parola giusta per rassicurare e consolare chi è in difficoltà.
Amano la cultura e tutte le novità capaci di stimolare la loro mente insaziabile, attratta dall’arte, l’occulto e la medianità.
In amore, anche quando sono profondamente coinvolti, tendono a dissimulare, forse per pudore, i propri sentimenti, comunque sinceri. Alle passioni incendiarie e vincolanti, antepongono i valori più tranquilli dell’amicizia, dimostrando una sconfinata disponibilità; ma, quando decidono finalmente di legarsi, sanno garantire al partner fedeltà e tenerezza.

 

 

FRASSINO

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Ogham: Nion/Nuin

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Periodo dell’anno: 19 Febbraio – 17 Marzo

I frassini sono alberi giganti in grado di raggiungere oltre 200 metri di altezza. I Celti credevano che fossero alberi sacri, con il potere della magia, tanto da renderli un legno pregiato per le bacchette e il manico di scopa delle streghe. I Frassini erano così venerati che sono stati utilizzati come tre dei cinque dei marcatori per stabilire le cinque province dell’antica Irlanda.
Il legno del frassino brucia tanto bene che era il preferito dai druidi per i rituali e altre cerimonie. È stato a lungo usato per costruire di tutto, da carri e carrozze ai manici di asce e martelli. Il frassino è stato anche soprannominato il “Widow Maker” (fabbricatore di vedove) a causa del suo uso nei manici di spade e altre armi.
Si credeva che il Frassino avesse una grande varietà di usi medicinali – era usato come rimedio per reumatismi, verruche, costipazione, ed anti-parassitario. Le foglie venivano messe sotto i cuscini per avere sogni profetici durante il sonno.

Gli individui Frassino hanno una duplice natura, cercano di bilanciare il loro lato artistico e vulnerabile con il loro lato razionale e realistico. Sono compassionevoli e sensibili, con una forte intuizione. Potrebbero fare bene finanziariamente se seguissero le loro idee.
Medianici e idealisti, i nativi del frassino inseguono il proprio mondo interiore, intessuto di sogni, fantasie e romanticismo. Poco attivi e tutt’altro che coraggiosi e competitivi, preferiscono votarsi a un’esistenza comoda, al riparo da ogni rischio: non si sacrificano volentieri per ottenere la felicità, che tuttavia sta loro a cuore; per raggiungere i propri obiettivi, più che alla volontà, che lascia spesso a desiderare, si appigliano all’intuizione e al potenziale magico, peraltro insito nella loro pianta guida.
Saggi e pensosi fin dalla più tenera età, sanno trarre da se stessi la soluzione vincente per ogni problema, ponendosi in diretta comunicazione con l’infinito.
Duttili e flessibili nelle intenzioni come nei sentimenti, amano teneramente, ma mai troppo a lungo: corteggiare per essere corteggiati, ecco il gioco sottile, sensuale e disimpegnato, da cui si lasciano incantare per brevi parentesi di tenera follia.

 

ONTANO

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Periodo dell’anno: 18 marzo – 14 aprile

Gli ontani sono noti per la lucentezza violacea che hanno durante la primavera. La loro corteccia di solito è coperta di licheni, formando dei segni che sembrano geroglifici. Al taglio, la linfa degli alberi diventa di colore rosso, che ricorda il sangue. Questo “sangue” era visto dai Celti come un segno di generosità dell’albero che veniva utilizzato come carbone e materiale da costruzione.
Gli Ontani crescono meglio in zone umide, vicino a paludi e fiumi, il loro legno è incredibilmente resistente all’acqua. Il legno dell’Ontano è stato usato per costruire di tutto, dai ponti alle fondamenta di case e chiese medievali… anche parti di Venezia sono costruite con esso. In Irlanda, i rami dell’ontano venivano utilizzati per costruire bare, collegando così l’albero alla morte.
Gli Ontani sono stati utilizzati in medicina per tutto, dalla diarrea, alla nausea, ai dolori muscolari.
In alcune zone dell’Irlanda, ancora oggi è considerato un crimine abbattere un ontano. Se lo fate, siete responsabili degli eventuali incidenti che si verificano in paese. Lo spirito dell’ontano tagliato può far bruciare la tua casa per vendicarsi.
Una leggenda Irlandese vuole che il primo uomo sia venuto dall’ontano (la prima donna è venuta dal sorbo degli uccellatori).

Alle persone nate sotto il segno dell’Ontano piace viaggiare e cavarsela da soli. Sono molto coraggiosi e competitivi. Sono abbastanza divertenti, ma si arrabbiano facilmente. Sono ottimi genitori e imprenditori.
Solidità, resistenza e forza di carattere contraddistinguono dunque questi nativi, ostinati, irruenti, determinati a centrare l’obiettivo che perseguono senza risparmiarsi: nati per comandare e per combattere, rischiano tuttavia di urtare, con la loro asprezza, i caratteri più indecisi e sensibili; in compenso, anche se dispotici, sono generosi, brillanti, coraggiosi, insomma dei leader, veramente capaci quando si tratta di organizzare e di comandare.
L’autoritarismo non li abbandona neppure in amore, dove manifestano appieno tutta la loro foga, gettandosi a capofitto nei rapporti, senza fermarsi a valutarne le conseguenze; sessualità bollente, ma poco attenta alle esigenze del partner, anche perché, quando in gioco c’è una meta ambita, non si fanno certo scrupolo di ferire, pur di centrare il oro obiettivo.
La loro più grande sfida è imparare quando è il momento di combattere e quando è il momento di lasciare che le cose rimangano come sono.

 

SALICE

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Periodo dell’anno: 15 aprile – 12 Maggio

Nella mitologia celtica, il salice era sacro alla Triplice Dea. Nel loro mito della creazione, sotto le radici del salice si trovavano due uova scarlatte del serpente di mare che contenevano il Sole e la Terra. L’universo è nato da queste uova, che collega il salice con l’inizio della vita. Proprio come Adamo, che fu il primo uomo nella religione cristiana, il salice è stato il primo albero nella Creazione per i Celti.
Il salice ha una lunga storia collegata alla magia. La parola “strega” deriva dal nome del salice, perché le streghe adoravano il salice. Il legno del Salice era ed è ancora usato nelle cerimonie magiche per aumentare le abilità psichiche.
Gli Alberi di salice si trovano di solito nelle zone umide, e a questo proposito il salice è stato a lungo associato con la Luna. I Druidi capivano la connessione dei salici con l’acqua e la luna, e credevano che il salice portasse visioni psichiche e intuizione nella vita e negli aspetti più oscuri della psiche umana.

Le persone Salice sono intelligenti e testarde. Sono alleati potenti e feroci avversari. Possono essere riservate, il che rende difficile conoscere il loro vero io. La famiglia è molto importante per loro. Essi eccellono come insegnanti e nelle posizioni dove possono influenzare l’opinione pubblica.
Come il loro legno, duttile ma resistente, i nativi del salice sanno cavalcare le difficoltà e calibrare la fatica, sia fisica sia psichica, per non trovarsi mai a corto di energia.
Sostenuti da un’eleganza innata e da un fascino istintivo, riscuotono consensi anche immeritati; spesso, infatti, ricorrono alle proprie capacità seduttive per piegare eventi e persone a proprio vantaggio.
Col denaro intrattengono ottimi rapporti e vanno pazzi per la proprietà, che perseguono con costanza e difendono con ostinazione.
Il gioco amoroso li intriga ma non vivono di romanticismo, tenendo sempre ben presente il lato pragmatico dell’esistenza.
Amano la natura, la campagna, i buoni manicaretti, la pigra sensualità del gioco erotico ma non disdegnano neppure piaceri più raffinati, come la musica e l’arte.

 

BIANCOSPINO

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Ogham: Huath

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Periodo dell’anno: 13 Maggio – 9 Giugno

L’albero di Biancospino appartiene alla famiglia delle rose. Come le rose, è coperto di spine pungenti. Tanto è vero, che il nome stesso contiene la parola “spino”.
Il biancospino è stato a lungo utilizzato in Gran Bretagna e in Germania come siepe per delimitare i confini di proprietà e per i recinti degli animali. Il legno è spesso usato per le sculture e per fare scatole e pettini. E’ anche una delle migliori fonti di legna per il fuoco perché brucia bene.
Il biancospino è stato usato in medicina fin dai tempi dei Celti. Ancora oggi, è usato per curare la pressione alta e il diabete infantile. Le sue foglie possono essere fumate come foglie di tabacco o masticate per sopprimere la fame o aggiunte a minestre al posto degli spinaci. Le bacche sono ricche di pectina, permettendo loro di essere usate per fare gelatine. I fiori possono essere consumati crudi nell’insalata, ed i semi possono essere arrostiti e utilizzati come un surrogato del caffè.
Il Biancospino può essere abbastanza potente, quindi si deve usare cautela nell’uso medico veterinario.

Le persone del Biancospino sono carismatiche e creative. Sono grandi comunicatori e sono spesso alla ribalta. Sono strateghi intelligenti con forte senso dell’umorismo, ma hanno bisogno di controllare il loro temperamento.
Imprevedibili, mutevoli, veloci nelle idee e molto meno nell’azione, i nativi del biancospino sono degli irriducibili creativi, pronti perfino a distruggere la loro opera, per poi ricostruirla e migliorarla.
Rivolgono volentieri la loro infaticabile volontà all’educazione dei più giovani, proponendosi come amichevoli modelli, piuttosto che come autorità da rispettare: del resto, mobili e curiosi come sono, rimangono giovani a lungo e conservano, almeno nello spirito, un lato adolescenziale sempre pronto a meravigliarsi e a stupirsi.
Sensibilissimi alla grazia e alla bellezza, si lasciano facilmente catturare dall’amore, per poi sfuggirlo con la leggerezza di una farfalla alla ricerca di un altro fiore.
Tuttavia, l’amore per i bambini e il desiderio di allevare i propri giocano talvolta un ruolo decisivo, trasformandosi nella molla che li indirizza verso il fatidico passo del matrimonio.

 

QUERCIA

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Ogham: Duir

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Periodo dell’anno: 10 Giugno – 7 luglio

La quercia era il principale albero sacro dei Druidi. Il mese della Quercia segnava la svolta del tempo da un momento di crescita e ad uno di ritiro della terra. Il suo mese conteneva il Solstizio d’Estate, e l’albero rappresenta forza, successo, guarigione, fertilità, ricchezza, e buona fortuna.
Il legno della quercia è molto forte e resistente. E’ utilizzato per la costruzione di case, barche, botti, mobili, e carni, pesce, per affumicare carne e altri alimenti. Dalle ghiande si ricava una farina e le stesse sono il cibo preferito dei maiali.
La corteccia della quercia è usata per trattare la dissenteria ed eruzioni cutanee. Le ghiande possono essere utilizzate per l’alitosi e la costipazione.

Gli individui della Quercia sono carismatici, determinati e auto-motivati. Sono grandi leader e hanno un ottimismo contagioso. I loro principali difetti sono che non sempre sanno quando tenere la bocca chiusa e tendono ad accollarsi dei rischi finanziari.
Albero magico e protettivo di mezza estate, trasferisce in chi viene alla luce sotto la sua influenza, tutta la sua solida e luminosa bellezza. Tranquilli e decisi, i nativi della quercia non si scompongono mai né tornano sulle loro decisioni. Sono, insomma, capi ideali, brillanti punti di riferimento, ma a causa della loro rigidità, sono spesso più rispettati che amati. Non gradendo i cambiamenti né, tanto meno, l’imprevisto che li disorienta, danno il meglio di loro stessi nelle situazioni stabili e rassicuranti.
Sensibili alla potenza della folgore, come la pianta che li influenza, vivono amori intensi e brucianti, ma distinguono sempre con estrema lucidità l’erotismo dall’affetto coniugale; vivono come parentesi senza importanza i colpi di fulmine a cui sono soggetti e difendono a spada tratta i vincoli affettivi duraturi.

 

AGRIFOGLIO

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Periodo dell’anno: 8 Luglio-4 Agosto

L’albero dell’Agrifoglio è un sempreverde che produce una bacca rossa che è tossica per gli esseri umani. Gli uccelli invece amano questi frutti, mentre cervi e pecore si cibano delle sue foglie. Il primo albero di Natale è stato un Agrifoglio. Prima che l’Agrifoglio venisse associato al Natale, è stato utilizzato dai Celti nelle loro pratiche religiose e festività. I rami dell’Agrifoglio venivano appesi alle porte e alle finestre per tenere fuori gli spiriti maligni e per scongiurare i fulmini. Foglie e rami venivano portati in casa durante l’inverno per aiutare le fate che si credeva amassero il caldo. Il legno dell’albero di Agrifoglio era usato per costruire le armi.
Oggi, il legno dell’Agrifoglio è usato per fare i manici delle teiere e i bastoni da passeggio.

La sua funzione rituale, così accentuata presso i druidi, ha conferito all’Agrifoglio, dalle bacche rosse come piccoli soli, un ruolo onorifico, dovuto forse al suo caldo simbolismo di eroismo e potenza vitale.
Solari appaiono di conseguenza i nati in questo periodo dell’anno, egocentrici e perfino narcisisti, come soli al centro delle orbite planetarie, ma al contempo estroversi, generosi e portati ad illuminare gli altri.
Grazie al magnetismo che emanano e alla capacità di pensare sempre al positivo, cadono sempre in piedi e, qualsiasi iniziativa intraprendano, hanno comunque la vittoria in tasca.
Nati per comandare, sanno come attrarre il prossimo nella loro aura, per poi sottometterlo grazie a una marcata volontà. Decisi, orgogliosi e anche piuttosto rigidi in fatto di ideali, amministrano splendidamente, ma sempre secondo il proprio senso di giustizia.
Molto stimolanti in amore, oltre a un profondo coinvolgimento, si aspettano dal partner la massima compartecipazione erotica; da parte loro, sanno essere caldi, comunicativi e convincenti, ma solo di rado si offrono interamente.

 

NOCCIOLO

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Periodo dell’anno: 5 agosto-1 settembre

Il Nocciolo era molto importante per i Celti. Nella mitologia irlandese, l’Aes Sidhe (Fairie) era lo spirito che viveva nel Nocciolo. Hanno anche nominato uno dei loro Dei, come il nocciolo – Mac Coll o “figlio del Nocciolo” – ed è diventato uno dei tre primi sovrani d’Irlanda. Il Nocciolo era ritenuto così importante, che chi lo tagliava poteva essere condannato a morte.
I Celti credevano di poter ottenere grande saggezza e conoscenza delle arti e delle scienze mangiando le nocciole. I poteri dell’albero della sapienza erano così grandi che i Druidi usavano bacchette di Nocciolo quando dovevano arbitrare dispute o amministrare la legge.
Le foglie di Nocciolo sono utilizzate per le vene varicose e per migliorare la circolazione. Le nocciole macinate mescolate con acqua e miele sono un vecchio rimedio popolare per il trattamento della tosse.

I nativi del Nocciolo sono persone intelligenti e orientate al dettaglio, spesso analizzando ogni situazione. Esse tendono ad avere una bassa autostima e molta energia nervosa. La loro forza è la loro mente. Si tratta di grandi progettisti e organizzatori, e spesso eccellono come studiosi.
Una natura spirituale, soffusa e spesso sfuggente, fa del Nocciolo il più angelico dei segni arborei dei celti.
Ma dietro a questa apparenza eterea, i nativi celano un’ironia mordente, capace di fare a fette chiunque cerchi di fermarli. Razionali e al contempo intuitivi, apprendono con facilità, eccellendo più nelle attività intellettuali che in quelle pratiche.
Sono affascinati dalla comunicazione in qualsiasi forma, dal libro al cinema, dall’arte al dialogo medianico; eppure, questi individui eccezionali, preferiscono rifugiarsi in situazioni professionali subalterne, al riparo da obblighi e responsabilità, per poter lasciar spazio alla loro vita interiore.
Anche in amore, all’unione fisica e alle fiamme della passione, che spesso li spaventa, preferiscono la fusione di due anime, in vista di un obiettivo spirituale comune.

VITE

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Periodo dell’anno: 2 Settembre – 29 Settembre

Probabilmente sembra strano trovare una pianta come la Vite nello Zodiaco degli Alberi. Ma i Celti effettivamente consideravano qualsiasi pianta con un fusto legnoso come un albero.
In realtà, la Vite non è nemmeno una pianta autoctona della Gran Bretagna. E’ stato importata dai Celti durante l’età del bronzo.
Quando si pensa ad un vitigno, la prima immagine che viene in mente è probabilmente quella della vite d’uva. Ma non c’è modo per noi di sapere realmente a quale tipo di vite i Celti si riferissero. Potrebbe essere anche la vite di rovo (Bramble Vine).
La Vite cresce a spirale, un simbolo importante per i Celti. Le spirali avevano grande importanza nella loro religione. È possibile vedere le immagini di spirali e viti in tutti i loro arazzi, sculture, e nodi. Il suo significato è collegato all’eternità, alla crescita e al rinnovamento.
Nello zodiaco celtico, la Vite è collegata all’equinozio d’autunno, un evento importante che segnava il momento del raccolto e che il sole sarebbe presto scomparso per l’inverno.

I nativi della Vite sono molto raffinati e percettivi. Tuttavia, hanno la tendenza agli sbalzi d’umore – un momento sono felici e un attimo dopo tristi. La loro natura è gentile e li aiuta molto nel servizio pubblico.
Esaltazione ed euforia, del resto, sembrano proprio essere le caratteristiche dominanti dei nativi che, a seconda dell’umore e della qualità dell’ambiente a cui sono sensibilissimi, possono essere teneri o aggressivi, disponibili o intrattabili. Si tratta, insomma, di appassionati e infiammabili idealisti, governati troppo dal cuore e troppo poco dal raziocinio, innamorati dei valori dell’arte e della giustizia: il ragionamento non è il loro forte e l’organizzazione men che meno, fatto questo che rischia di procurare loro non pochi guai.
Nonostante la simpatia che emanano, non si sta volentieri in loro compagnia, perché sono troppo im prevedibili e sconclusionati per essere rilassanti: distruggere e ricostruire, ferire per poter risanare, questo è il leit motiv della loro esistenza.
In amore riescono comunque a trovare un equilibrio, a dispetto degli sbalzi emotivi e dell’aspetto geloso e violento del loro carattere.

 

 

EDERA

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Ogham: Gort

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Periodo dell’anno: 30 settembre – 27 ottobre

Come la Vite, anche l’Edera rientra nella categoria degli alberi per i Celti perché ha un fusto legnoso.
Le foglie sempreverdi dell’Edera erano ammirate dai Celti che le intrecciavano in collane o ghirlande da mettere in testa per rappresentare un pensiero chiaro e una connessione con la natura. Si credeva anche che indossare queste ghirlande o corone impedisse di ubriacarsi quando si beveva tanto vino.
L’Edera può crescere praticamente ovunque, anche nelle condizioni più difficili. Avvinghiandosi intorno a tutto ciò che incontra. Questa capacità di resistere a grandi ostacoli ha dato all’Edera il significato di forza, flessibilità, determinazione, e la capacità di affrontare sfide difficili.

I nativi Edera sono esuberanti ed originali. Possiedono una quantità infinita di energia che permette loro di procedere a lungo dopo che gli altri hanno rinunciato. Sono molto amichevoli, divertenti ed ottimisti. Anche se non sono portati per lo studio, possiedono un talento che spesso li porta ad avere successo. Una volta che si prefissano una meta, sono decisi a raggiungerla, non importa quanti ostacoli possano incontrare lungo la strada.
La corrispondenza simbolica dell’Edera con il soffocamento e il veleno, le ha attribuito presso i Celti un significato di morte-rinascita, di passaggio, necessariamente doloroso, verso una forma superiore di esistenza.
Che si tratti di studio, di lavoro o d’amore, tutto quanto è misterioso e insolito attrae questi nativi, così attenti al lato più nascosto delle cose.
Nei rapporti sociali si fanno apprezzare per la loro sobria eleganza e, a patto che se ne tolleri la possessività, per il loro cuore, rustico ma fedele, capace di sentimenti inossidabili.
Ma nonostante il rapporto di coppia rientri tra le loro mete più ambite, è raro che incontrino l’anima gemella, con la quale realizzare quell’affinità elettiva cui tendono, al di là della dimensione più fisica dell’amore.
Quando poi non si sentono corrisposti, supplicano, esasperano, si attaccano, come fa proverbialmente la loro pianta-guida, oppure si riavvolgono su se stessi e riscoprono la loro indipendenza, che li conduce verso i valori della ricerca esoterica, della letteratura, dell’arte.

GIUNCO

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Periodo dell’anno: 29 ottobre – 24 novembre

I Celti consideravano la Canna un albero per via del suo fitto sistema radicale, simile a quella di un albero. Inoltre, vi sono tipi di canne che possono crescere fino all’altezza di un albero – 10 metri o più.
I Celti usavano le canne per fare tetti e pavimenti per le loro case. Le canne oltre ad isolare la casa dall’acqua, la profumavano (le canne hanno un odore dolce al taglio).
Erano molto apprezzate dai Bardi perché con esse creavano flauti, fischietti e altri strumenti a fiato. Strumenti che i Bardi suonavano per intrattenere ed educare con le storie che raccontavano. Le canne suonano una propria musica quando il vento soffia attraverso il loro campo.
Per via del loro uso come strumenti da parte dei Bardi, hanno assunto il significato di comunicazione e di saggezza.

In generale, i nativi Canna sono fantasiosi con una chiara visione di questioni complesse. Sono bravi amici, ma possono essere anche fortemente gelosi… Sono persone che lottano per il potere, sia in famiglia che nella società. Sono meravigliosi capi, ma spesso sono vittime della sindrome di “Peter Pan”. Sono dei compagni immensamente premurosi e appassionati finché riescono a tenere la loro vena gelosa sotto controllo. Alterne fasi di serenità e di burrasca, di castità assoluta e di passione incontrollata in amore. I Canna sono “i grandi sopravvissuti” della vita, ma spesso si scontrano con l’ostilità degli altri piuttosto che avere il loro aiuto. E’ necessario per questi individui riuscire ad unire un senso di scopo alla loro forte volontà, al fine di prevenire un percorso di auto-distruzione.
L’ambiente influenza pesantemente il loro temperamento mutevole, al punto che basta un contatto con persone allegre e stimolanti perché diano il meglio di sé, con trovate geniali e innovative.
Le tematiche del superamento, del rinnovamento e della rinascita li affascinano moltissimo; dovranno però guardarsi dai rischi di contagio psichico, sempre in agguato per dei ricettivi del loro calibro.

 

SAMBUCO

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Ogham: Ruis

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Periodo dell’anno: 25 Novembre – 23 Dicembre

Il Sambuco è stato un albero importante fin dai tempi più antichi. Decori delle sue foglie venivano scolpiti sulle pietre di selce utilizzate nelle cerimonie funebri, dove l’immagine della foglia simboleggiava morte e rinascita. Questo significato è proseguito con i Celti con il mese del Sambuco che cade nel mese del Solstizio d’Inverno – un momento che rappresenta morte e rinascita.
Per i Celti, il sambuco era un albero di giudizio e di protezione. I Druidi pronunciavano le sentenze sotto questo albero. I rami venivano appesi sopra le stalle per proteggere i cavalli dagli spiriti maligni. Le foglie e i fiori erano usati per tenere lontani gli insetti. Si pensava anche che l’albero offrisse protezione dai fulmini, e le case venivano costruite accanto ai sambuchi per questo motivo.
I fiori del Sambuco venivano utilizzati per il trattamento di tutto, dalle verruche, al raffreddore all’epilessia. Le bacche di sambuco erano mangiate sia dagli esseri umani che dagli uccelli, e lo sono ancora oggi.

Le persone del Sambuco sono molto intelligenti ed energiche. Esse vivono con costanti cambiamenti e bramano la sfida mentale e fisica. Sanno fare meglio quando c’è tanta varietà nella loro vita. L’individuo Sambuco evolve gradualmente nel corso della sua vita, in gioventù, è incline a perdere molto tempo ed energie su iniziative o progetti senza valore e non si crea una stabilità se non più tardi nella vita. Ha l’abitudine fastidiosa di credere di avere sempre ragione, e la parte fastidiosa è che quasi sempre è vero.
I nativi del Sambuco possono navigare vittoriosi attraverso le peggiori difficoltà per poi perdersi all’improvviso nel classico bicchiere d’acqua: coraggiosi e intraprendenti, ma soltanto finché l’emozione non prende il sopravvento, rendendoli facili prede dell’entusiasmo o della depressione. Per fortuna, però, simpatici e straripanti di talenti come sono, trovano facilmente dei sostenitori, disposti ad occuparsi di loro. Portati per le passioni intense e per i desideri fanciulleschi, amano profondamente e con grande generosità e gentilezza; ma in cambio esigono stima, rispetto nonché un piacevole e stuzzicante corteggiamento.

 

BETULLA

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Ogham: Beth

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Periodo dell’anno: 24 dicembre – 21 gennaio

Dopo lo scioglimento dei ghiacci dell’era glaciale, la Betulla è stato il primo albero a comparire sulla terra e per questo ha assunto il significato simbolico dell’inizio e della rinascita; non per nulla, nel simbolismo celtico, è considerato albero materno della fecondità fisica e spirituale.
Il legno di Betulla è molto forte e robusto, permettendo così di essere utilizzato dai Celti per molte cose, dai manici (scope, asce e simili) alle bobine e fusi. I tradizionali “pali di Maggio” erano realizzati in legno di Betulla, mentre i rami di Betulla erano usati per accendere i fuochi di Beltane.
I giovani Druidi e Bardi indossavano rametti di Betulla per indicare che erano ancora in formazione. I Druidi facevano un cordiale dalla linfa che si beveva per festeggiare l’equinozio di primavera.
Le foglie hanno una lunga storia di utilizzo nella medicina popolare, era usata per trattare le infezioni del tratto urinario, gotta, calcoli renali, e altro ancora.

I nativi della Betulla sono orientati verso un obiettivo e hanno un forte desiderio di arrivare al successo. Sanno gestire il denaro, ma devono stare attenti a non diventare fanatici del lavoro. Sono più felici quando hanno un obiettivo per cui lavorare.
Sono cortesi, distinti, raffinati e, sotto la scorza, dotati di un’eccezionale resistenza, i nativi della Betulla si adattano a qualunque situazione. Sono intelligenti, intuitivi e più portati ai piaceri intellettuali che fisici; non amano competere né tanto meno mettersi in luce: eleganza, armonia e sobrietà sono il filo conduttore della loro esistenza, preferibilmente vissuta in ambienti tranquilli, al riparo dalla confusione e dallo stress.
Sotto il profilo professionale, dimostrano di essere sempre all’altezza delle situazioni, che affrontano con calma e con profonda serietà e competenza.
Un pizzico di freddezza e di inibizione in amore. Ottime protezioni nei confronti delle avversità.

 

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